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sabato, 27 Luglio 2024

A colloquio con Ariele CB squadra rivelazione della Serie C

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Spazio ad una società in forte crescita che si è fatta notare in Serie C con prestazioni sempre al vertice della classifica. Un progetto  nato per volontà di Franco Mordini che si è realizzato e che ora costituisce una solida realtà nel panorama della ritmica toscana e non solo. Sono tante le persone che lavorano in Ariele, qualificate, appassionate che ci tengono a mantenere un ambiente familiare anche in palestra.

Elena Mordini , responsabile tecnica della società, ha risposto ad alcune domande  che ci fanno conoscere meglio questa realtà e tiene a precisare che in Ariele ”  NON ESISTE UN “IO”, MA SOLO E SOLTANTO UN “NOI” ”

Presenta la società, come è strutturata, dove si allena,di quanti tecnici si avvale e a quali campionati partecipa.

Ariele CB è nata nel 2011 per volontà del presidente Franco Mordini, nonché mio amatissimo babbo, venuto a mancare tre mesi fa e sostituito dal nuovo e giovane Francesco Piccinno, mio compagno di vita. Il consiglio è formato da Gianna (mamma di Isabella Purpura) e Renza (mia mamma), due fenomenali donne. Proprio come era il nostro presidente Franco, allegro, solare, affettuoso e ottimista, Ariele è proprio come era lui: un progetto nato con l’intento di godersi momenti insieme e sentirsi parte di un gruppo… insomma una famiglia acquisita. La responsabile tecnica sono io, Elena Mordini, supportata dal lavoro tecnico di Camilla Giusto e dal lavoro gestionale di Isabella Purpura. Ci sono altre nove splendide insegnanti che coordinano un lavoro straordinario…E NON STO ESAGERANDO: Masy Amini, Marta Nunziati, Bianca Nunziati, Francesca Rossetti, Giorgia Villani, Giulia Cambi, Sofia Fossi, Elisa Gullo, Martina Madiai e la coreografa Alice Catapano. La maggior parte di noi è laureata in scienze motorie e siamo tutte ex ginnaste di questa società. Siamo 240 iscritti e ci alleniamo prevalentemente a Spazio Reale (San Donnino, Campi Bisenzio). Partecipiamo a Campionati UISP e FGI.

Che aspettative avevate ad inizio stagione sul Campionato di Serie C?

Ad inizio anno sportivo non avevamo aspettative relative al Campionato di Serie C, ma eravamo comunque consapevoli di essere sulla buona strada per ottenere buoni risultati.

Siete partite subito forte già dalla 1ª prova di Cantalupa dove quei 0,10 punti che mancano in classifica hanno compromesso la Serie B diretta. Perché avete cercato prestiti quando avete dimostrato di poter fare bene contando sulle sole vostre forze?

Prima di tutto, le ginnaste, a Gennaio, hanno una preparazione fisica diversa rispetto a quella che hanno ad Aprile; quindi alcune di loro, essendo molto giovani, hanno preso confidenza con la pedana e con l’esercizio anche due mesi dopo rispetto all’inizio dell’anno. In più, il prestito non è soltanto una ginnasta che fa un attrezzo per la tua società, ma rappresenta anche una collaborazione attiva con un’altra società, che presumibilmente ha maggiore esperienza nel campo, dandoti una supporto tecnico e morale importante.
Nel nostro caso, avere a che fare e riuscire a collaborare con la società ASD Motto Viareggio è chiaramente una cosa che va al di là del prestito della ginnasta, ma è una crescita personale, e direi di fondamentale importanza come supporto per noi tecniche. La nostra squadra, oltre ad avere ginnaste giovani, ha anche insegnanti molto giovani, compresa me stessa, quindi è fondamentale avere un supporto tecnico e morale come quello di Donatella e Francesca, che sono due tecniche, oltre che molto preparate, anche molto disponibili.

Come hanno reagito le ragazze alla zona di alta classifica addirittura prime al netto delle squadre di A o B? Avete tenuto bene la pedana per tutte le prove della Regular Season con punteggi per attrezzo interessanti. Come avete lavorato sulle ginnaste per mantenere alta la concentrazione?

Le nostre atlete, a tutti i piazzamenti del Campionato di Serie C, hanno reagito sicuramente in maniera positiva e, allo stesso tempo, in maniera meravigliata: sono comunque ginnaste molto giovani, e per loro affrontare categorie di così alto livello non è sicuramente semplice. L’approccio alla gara, quindi, è un approccio ancora acerbo, con momenti di tensione e di insicurezza. Un po’ come tutte le ragazzine della della loro età è difficile mantenere il “self-control” e cercare di dare il meglio in 1 minuto e 30” di esercizio. Nonostante ciò, il fatto di ottenere dei buoni punteggi e dei risultati soddisfacenti dà la carica alle prove successive.
Sicuramente come Campionato non è semplice perché, specialmente per noi che abbiamo
partecipato ai Play Off-Play Out, è durato veramente molto tempo (Febbraio-fine Aprile), quindi per ginnaste non abituate a questo alto livello non è semplice mantenere il controllo, anche emotivo, durante tutti questi mesi. Ma, come spiegato all’inizio di questa intervista, in palestra cerchiamo di lavorare in maniera più serena possibile con le ragazze, cercando di definirci ogni giorno e di sentirci sempre un vero e proprio gruppo. Cerchiamo di rendere divertente l’allenamento fin dove riusciamo, anche se ovviamente ci sono settimane complicate, e non soltanto perché le ragazze devono partecipare al Campionato di Serie C, ma perché comunque sono ginnaste molto brave anche a scuola e pretenziose.

Per un punto è mancata la Serie B diretta . Nei Play Off avete pagato l’emozione dei grandi eventi. Vi ritenete comunque soddisfatti del percorso in Serie C?

SIAMO ASSOLUTAMENTE SODDISFATTE, l’amaro in bocca resta ma non demordiamo; è importante ricordare che per ottenere risultati ci vuole tempo e dedizione, non solo fortuna. E’ fondamentale riuscire poi successivamente a mantenere questi risultati. Noi siamo migliorate ma forse manca ancora un po’ di coraggio. Le nostre atlete sono ragazze sicuramente molto intelligenti, molto educate e preparate. Per loro è sicuramente importante lavorare bene sia nella ginnastica, ma soprattutto anche nella scuola. Bilanciare, quindi, entrambe le attività è sicuramente complicato e ci vuole tempo sia per loro che per noi per imparare a farlo. Noi speriamo di essere per loro un valido supporto.

Che ne pensate delle regole che consentono alle società di Serie A e Serie B di partecipare alla Serie C pur non ambendo alla promozione?

Sulla regola della partecipazione delle squadre di Serie A e B al Campionato di Serie C la trovo comunque una cosa corretta, perché ci sono molte altre ginnaste facenti parte delle suddette squadre che purtroppo non possono e non potranno mai accedere a un Campionato di Serie A e B con la loro società, quindi possono godersi comunque un bel campionato come quello di Serie C .
Mi piacerebbe chiaramente che fossero stilate due classifiche distinte, anche se comunque trovo che le ginnaste (come le nostre) che partecipano al Campionato di Serie C, debbono potersi confrontare con ginnaste di più alto livello. Qualora ci fosse un passaggio in Serie B, devono rendersi conto qual è il livello a cui devono ambire per riuscire ad essere competitive. Quindi il confronto è FONDAMENTALE. La cosa che mi piacerebbe di più è che anche noi squadre di Serie C potessimo portare più di una squadra in Serie C, perché comunque ci sono tante altre ginnaste valide in società a cui teniamo molto e che vorremmo potessero confrontarsi con questa realtà.

Argomento a piacere.

L’ultima domanda è quella dell’argomento a piacere, e io come responsabile tecnica della società di Ariele CB ci tengo solo a evidenziare una cosa. Io penso che la ginnastica ritmica, come tantissimi altri sport, sia fondamentale nella vita di un bambino, di un ragazzo e nella sua crescita sia psicologica che sportiva. Tengo moltissimo a questo. Detto questo trovo essenziale che l’associazione sportiva, lo sport e gli insegnanti diventano un tramite fondamentale tra la famiglia e la vita sociale di un ragazzo. Ariele nasce proprio con questo obiettivo. L’obiettivo di essere un luogo di divertimento, un luogo di felicità e un posto che tutte le bambine, i bambini, i ragazzi e le ragazze possono chiamare CASA.
Queste erano le parole e la volontà del mio babbo, nonché ex presidente di questa società, un uomo di cui tutta la società Ariele CB e (io stessa) provava una grande stima e il suo ricordo continuerà, continuerà a vivere in questa bellissima realtà che lui ha creato, voluto e coccolato per 15 anni.
Ci tengo a sottolineare che noi siamo una società che è partita da zero, dal nulla e che ha
sicuramente ambizioni di crescita, ma che soprattutto ha l’ambizione principale di vivere
serenamente questo sport e questa realtà con dedizione, passione e professionalità.
Noi siamo insegnanti, ex ginnaste Ariele, amiche dentro e fuori lavoro. Vogliamo e pretendiamo rispetto reciproco. Sicuramente tra noi non mancano discussioni e litigate, quindi non voglio che passi il messaggio che siamo “un’oasi di felicità” e basta, perché i confronti delle discussioni sono estremamente importanti. Però teniamo molto a questa società come fosse nostra figlia e lottiamo ogni giorno perché questo venga fuori e perché le nostre bambine, le nostre atlete, i nostri genitori e noi stesse facciamo di questo sport un pezzetto ed un angolo di felicità della nostra vita. Questo perché così ci ha insegnato Franco e perché è così che vogliamo regalare a noi uno spiraglio di spensieratezza.
ULTIMA COSA. Per questa intervista ho parlato io, Elena Mordini, come portavoce. Ma ci tengo a ribadire che NON ESISTE UN “IO”, MA SOLO E SOLTANTO UN “NOI”.

 

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